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Il Territorio dell'Altomilanese

Una sintesi del territorio comprendente i comuni dell'Alto Milanese

L'Alto Milanese, situato ad ovest della Provincia di Milano al confine con quella di Varese, è un’area che si sviluppa per una superficie di 235 chilometri quadrati.
 

L'area è strettamente interconnessa alla direttrice del Sempione, lungo cui sono dislocati diversi Comuni (da nord a sud Legnano e San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Canegrate, Parabiago e Nerviano) più maturi dal punto di vista produttivo ed insediativi, ed ha una fascia (area del Castanese) strettamente confinante con l'aeroporto intercontinentale di Malpensa. Sull'altro versante (area Nervianese), la dislocazione è tale da far presumere che vi possano essere effetti direttamente derivanti dalla ristrutturazione delle zone più gravitanti su Milano (si pensi, alla reindustrializzazione dell'ex Alfa di Arese, piuttosto che il decentramento della Fiera).

La situazione del territorio si caratterizza, sostanzialmente, per due tratti di segno opposto. Da un lato, va rilevata la sua grande potenzialità considerato che è inserita in una posizione privilegiata, al centro di traffici internazionali e è pertanto crocevia di importanti direttrici di comunicazione. D'altro canto, questo importante vantaggio localizzativo si scontra duramente con una serie di carenze proprie dell'attuale dotazione infrastrutturale. Di essa, infatti, è riconosciuto il generalizzato sovraccarico e la saturazione, fattori le cui conseguenze si ripercuotono in termini di un elevato grado di congestione, inquinamento atmosferico ed acustico, nonché, impattando sul peggioramento della qualità della vita, specie nelle zone più densamente urbanizzate.
L'Alto Milanese è inoltre costituito da un'area caratterizzata da una forte tradizione economica di tipo industriale e manifatturiera, con un passato di ristrutturazioni settoriali e di delocalizzazioni di grandi imprese particolarmente intenso. Le conseguenze di questi difficili momenti hanno implicato, per il territorio, un forte rallentamento della dinamica produttiva ed una serie di evidenti problemi legati all'emorragia di posti di lavoro, in conseguenza dei quali le cittadine dell'Asse del Sempione, misurando un tasso di decremento occupazionale superiore alla media italiana, nella prima metà degli anni Novanta, sono stati fatti rientrare nelle zone Ob. 2 ed hanno iniziato ad usufruire di interventi finanziati con i fondi strutturali dell'Unione Europea. Il tessuto produttivo locale è costituito da poche imprese medie e molte di piccole e piccolissime dimensioni (si contano appena 4,3 addetti per unità locale e a ciò si aggiunge il fatto che il 92,0% delle medesime non supera i 10 addetti), in buon numero subfornitrici ed, in genere, caratterizzate da una struttura locale di tipo polare, poco sistemica, che vede il prevalere di rapporti verticali in settori diversificati, anziché una maglia integrata su filiere interdipendenti. Questo aspetto comporta che molte realtà, specie quelle artigiane, siano strettamente collegate all'indotto industriale e, quindi, ne seguano inevitabilmente le fasi congiunturali negative o, peggio, siano trascinate dai fenomeni di declino.

La struttura occupazionale censita conta 82.544 addetti e 19.086 unità locali (43.745 addetti e 10.171 addetti se si considerano i soli Comuni 236), pesando, rispetto all'economia dell'intera provincia di Milano, per il 4,6% relativamente agli occupati e per il 5,1% se si considerano, invece, le unità locali. Nonostante lo sviluppo dei servizi e la terziarizzazione del tessuto economico locale, essa si caratterizza ancora per una forte presenza industriale e operaia.